“Nel paese in cui vivo c’è un posto incantato, un posto dove il tempo si è fermato.
Un angolo di pace, giorno e notte qui tutto tace. C’è un tramonto sul canale e la nebbia che pian piano sale…”
Quel tratto di paese che stendesi tra Parma, Reggio, Modena , Ferrara e Mantova, era anticamente una vasta paludosa valle , nella parte più bassa sempre coperta d` acque stagnanti, e di pantani, e nel resto ingombra di calme di sterpi, e di selva. In essa sgolavano le non lontane colline, e vi si scaricavano il Panaro, la Secchia, il Crostolo, ed il Po istesso , che da Brescello in giù , non trattenuto da argini, dilattavasi allagando fino al mare le vicine campagne. Tanta estensione di terreno, non, fu però sempre senza abitatori, nè tutat continuamente coperta dalle acque. Nei luoghi più alti, e sui dossi, od isolette, che di tratto in tratto , s’ andavano formando naturalmente, e che per più mesi della miglior stagione restavan scoperte ed asciutte, piantaronvi i pescatori dapprima, poi qualche agricoltore le loro capanne.
Le vessazioni, i saccheggi, le stragi, che desolarono le città ed i paesi più alti, dopo le replicate invasioni dei barbari settentrionali in ltalia, al cadere dell` impero romano, accrebbero a questa valle gli abitanti, ed alle sue isolette il lavoratori: il bisogno quindi aumentò ì bonifichi, e dallo stato di dossi e di capanne, si passò a quello di poderi e di corti, poi di villaggi, di paesi e di castelli progressivamente a misura che preparavansi i fondi per fabbricarli, ed mezzi crescevano di sussistenza. Tale era lo stato antico, come di tant’ altre alla lunga del Po, così di questa valle paludosa , tale fu il suo progressivo miglioramento , e tale l’ origine di sua popolazione. Novellara ebbe pure un eguale principio.»
Tratto da: “Memorie storiche della Contea di Novellara e dei Gonzaghi che vi dominarono”
Ecco Le Valli di Novellara immortalate da Marcello Benevelli e Gabriele Ghisi
Marcello Benevelli.
Gabriele Ghisi
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