L’atmosfera è quella giusta, fuori c’è freddo e nebbia. Sei appena tornato a casa. L’unica cosa che cerchi ora è qualcosa di caldo e un letto. Ti appresti a cambiarti e metterti comodo, ma appena entri, noti un’ insolita confusione, con cianfrusaglie e scatole sparse ovunque. Ti chiedi cosa succede, e appena giri l’angolo trovi tua madre che fa l’albero di natale.
Ok, dite quello che volete, ma la scena di mia madre che fa l’albero mi mette una certa felicità addosso. Si, è una scena ricorrente di cui non mi stanco mai, ogni Natale. Una di quelle consuetudini, di quei gesti, di quegli attimi che non puoi farne a meno. Quindi come posso farmi scappare un occasione simile?Si, lo so, è tardi e dovrei andare a dormire perchè domani alle sette la sveglia suona, ma chissenefrega, chissenefrega proprio. Quindi, principalmente tra un fiocco e l’altro, scrivo, cercando di non dare nell’occhio, il computer è appoggiato al tavolo di fianco all’albero che passo dopo passo diventa sempre più bello. Mia mamma dirige i lavori come il più saggio dei capicantiere, si allontana, si avvicina, tocca leggermente una pigna argentata, poi si allontana ancora, tira via un angioletto e lo riposiziona più in là, precisa, ma non soddisfatta. Sta pensando che forse quel fiocco deve stare più in basso, perchè in quella posizione rovina tutto l’albero. Mi chiede cosa ne penso, ed io sincero, le dico che è molto bello e sta venendo su bene. Mi guarda, ma non è convinta. No, cosi non va, mi sa di già visto. Ok, disfiamo l’albero, tirando via alcune decorazioni a suo dire, troppo “pacchiane”, e ci ritroviamo quasi al punto di partenza. Mi invita ad andare a dormire che è già tardi e che ci penserà lei a mettere in ordine tutto quanto, ma la verità, la verità è che questo momento non me lo voglio perdere per nulla al mondo. Quindi la rassicuro, prendo in mano una pallina e la posiziono li sul fianco. So di non essere molto d’aiuto, perchè in verità lei ha già il suo disegno in testa, e l’albero lo immagina già a modo suo, ma voglio comunque dare il mio contributo, e magari rinnovare qualcosa, com’è giusto che sia, di anno in anno. Le consiglio di tirare via quelle luci e di mettere quelle bianche che si intonano meglio, oppure di inserire nelle decorazioni anche quelle ghirlande e pure quelle stalagmiti, per dare un tocco naturale all’albero. Mi ascolta ma non è convinta, poi però mi da carta bianca e le dimostro che effettivamente sta meglio. Mi guarda e mi sorride, come a dirmi, non sei più un bambino dovrei ascoltarti molto di più. Ma a me questo non importa, in questo momento sono io a sentirmi ancora bambino, come una volta. Lo assaporo per bene questo momento perchè si ripeterà solo fra un anno forse.
Ora l’albero è quasi terminato. In religioso silenzio mia madre, sistema le ultime cose e ci gira attorno cercando di non lasciare buchi vuoti. Non è il caso di lasciare buchi nell’albero di Natale. Deve essere perfetto. Nel frattempo io ho dimenticato ogni tipo di preoccupazione o pensieri in questo momento magico, in cui solo il rumore del fuoco nel camino dice la sua, perchè tutto il resto tace. Tace come per rispetto ad un gesto, quello della decorazione dell’albero, per molti insignificante, mentre per altri, come me, molto bello. Se i piccoli gesti, sono fondamentali come leggo ovunque tra frivoli post su fb e twitter, viverli davvero è una gioia che pochi hanno la fortuna di provare. Ma la predisposizione per avere la certezza di assaporarli deve partire da noi.
Se non siamo propensi alle gioie della vita, mai gioiremo di essa. Credo, che questo natale sarà un buon natale, non per i regali, i doni, o chissà cos’altro, no, sarà un buon natale per la voglia di cambiarla, di renderla un pò più colorata questa esistenza. Non possiamo soccombere sotto i colpi della crisi, della povertà, delle cose che non vanno e che ci logorano la quotidianità rendendoci nervosi e intrattabili. Non possiamo permetterci di perderci, e poi piangere, di sfoderare corazze fatte di cartone che si sciolgono sotto la prima pioggia. Non possiamo farci prosciugare l’anima, da questi tempi, non possiamo proprio. Cambiare un po e cercare di migliorare, non funziona solo per le decorazioni dell’albero, funziona per noi e per la nostra vita.
C’è da sorridere, come si sorride soltanto abbellendo l’albero di Natale, nonostante fuori il freddo congeli anche il sangue nelle vene.
Daniele Gareri
Rispondi