Il periodo prima del Natale, era magico. Ti svegliavi la mattina e non vedevi l’ora che arrivasse il 23 perchè solitamente quel giorno decretava la fine della scuola e fino al 6 Gennaio si era in vacanza. Quindi, da ragazzini, questo era uno dei periodo più belli. Si programmavano le vacanze natalizie già settimane prima, si stringevano accordi e incontri per organizzare, fare, andare. L’unico impiccio erano sempre quei maledetti compiti che i meno diligenti facevano l’ultimo giorno di vacanza. Cuffie e sciarpe, guanti e piumini, i più piccoli giocavano in mezzo alla neve, mentre i più grandi solitamente uscivano con gli amici sotto i portici, facendo shopping per il centro, invitando ragazze, bevendo qualcosa di caldo e le giornate trascorrevano tutte più o meno cosi. La notte della Vigilia, per tutti, ma soprattutto per loro, era una grande gioia. C’erano i regali, per i più piccoli li portava babbo Natale, per i più grandi li portava direttamente il babbo e la mamma. Ma erano comunque regali, ed erano sempre molto belli, anche nei natali meno grassi. 24 e 25 erano i giorni più sentiti dell’anno. Non per i regali, piuttosto per l’atmosfera, il grande cenone, il grande pranzo, l’albero di Natale, il presepe, i giri con la famiglia in città, tra le vetrine addobbate e le luminarie, immersi nei grandi sorrisi e nella grande ipocrisia della gente come scriveva Bukowski, non un grande amante del Natale. I ragazzi si divertivano in questo periodo, facevano tardi la sera, e facevano tardi la mattina, andavano a pattinare, andavano al cinema di pomeriggio, mangiavano le caldarroste e grossi pezzi di torte calde appena sfornate. Le nonne in questo periodo, sfornavano continuamente torte calde, tortelli, cappelletti, arrosti, e per chi come me viene dal sud, sfornavano grandi teglie di paste al forno, linguine di pesce, fantastiche impepate di cozze, e poi dolci, dolci di tutti i tipi. Le nonne in questo periodo, erano a pieno regime e davano continuamente i soldi per le caramelle, ma considerando la somma che lasciavano, a volte veniva da pensare che non sapessero bene quanto costassero realmente. In ogni caso, era cosi il periodo Natalizio. Una bella parentesi di fine anno.
Poi. E’ successo qualcosa. Ad un certo punto, il Natale non è più andato di moda, e i ragazzini che qualche anno addietro si trovavano a giocare a palle di neve e costruire il pupazzo di neve in giardino desiderando i regali, dalla S.Lucia, dal Babbo Natale, dalla Befana, si sono ritrovati, come in perfetto stile Grynch, ad Odiare il Natale e tutti i suoi prodotti. Ad un certo punto la moda del natale è passata. Ora si odia il Natale per essere alternativi.
Quindi ora tutti si odia il natale, il cenone, il pranzo, i regali, le luminarie, i presepi, gli alberi, i pupazzi di neve, la neve, le montagne, l’ipocrisia delle gente (che comunque faceva parte delle cose del natale) e tutto quanto. E’ diventato tutto uno schifo, per questi ex bambini felici, ora adulti pieni di pensieri perchè la tipa non risponde, o perché il gruppo di amici non è più lo stesso, o perchè nessuno da più le stesse attenzioni che merita. Oddio, questi gravi problemi, fanno si che l’ex bambino felice, si ritrovi ora ad affondare le sue preoccupazioni in altri modi, schifando la vita, il natale, le festività e tutto il resto. Una sagoma nera, inanimata, asciutta come un pezzo di legno nella savana (? mi sembrava una metafora interessante) che dice sempre NO. Ecco, che fine hanno fatto i piccoli bambini che non vedevano l’ora che arrivasse il 22 dicembre, si sono spenti anche per Natale, mentre si piangono addosso, di quanto sia stata crudele la vita con loro (whastapp non si rinnova, facebook non mi da i consensi che vorrei, la tipa mi ha lasciato, il tipo mi ha lasciato, lo studio va male, il mio lavoro non mi piace, la mia famiglia non mi chiama mai, lo sport non va, quei due parlano male di me, c’è gente che mi pugnala alle spalle..eccetera. Gravi problemi esistenziali insomma.)
Mentre il Natale si avvicina, brindo a voi, alzando i calici senza nulla da festeggiare guardando tutti quei simboli natalizi di cui non mi è mai interessato nulla, ma che mi hanno dato sempre un buon motivo per sorridere ed essere felice, e brindo a voi ragazzi NO che credete ci sia sempre qualcosa di ipocrita in ogni piccolo gesto. Non è necessario essere controcorrente sul Natale per farsi accettare. Magari potrete iniziare ad esserlo per cose più importanti.La grande moda dell’odio verso il Natale anche quest’anno è partita, per gli ex amanti del natale. Tanti Auguri!
Brindo a voi, al Natale, a Bukowski, alle luminarie e all’ipocrisia della gente. Buon Natale!
ps.: E fatevela na risata ogni tanto!!
Daniele Gareri
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