Dov’erano le tue mani quando mi guardavi piangendo, senza più nulla in tasca e con un solo sogno. Dov’erano le tue poesie mentre tutto chiudeva e noi potevamo solo guardare, dov’erano le promesse di tempi migliori, i sogni, le storie?
In una domenica mattina di fine ottobre penso a noi. Non scivolare via nelle pieghe scure di questi pessimisti cronici, insoddisfatti, inconcludenti, moralisti apatici, dimmi si, dove vorresti essere per l’ultima volta, la seconda ultima volta.
Balliamo insieme questa canzone tra luci soffuse e nebbie precoci, culliamoci nel nostro presente. Profumo d’autunno che accompagna i tuoi passi, ti muovi sorridendo e negli occhi ancora quella speranza, cosa siamo diventati?
Si alternano giorni di sole a giorni di pioggia e tu non sai dove sono, io non so dove sei, eppure tu sei qui insieme a me ed io con te mentre il mondo cambia e guardiamo la storia prendere una strada diversa da quella che immaginavamo quando oggi come allora con niente in tasca, abbiamo un solo sogno, tra bustine di lievito, pane, ricette veloci e profumi che invadono casa ancora una volta.
Daniele Gareri
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