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Vecchi album, nuovi sogni.

Viaggi veloci nelle terre isolate su strade assolate intrise di ricordi confusi: di spiagge affollate, di acque pulite, sorrisi e carezze al tramonto, chitarre accordate e voci stonate come le mani toccate al buio, sotto quelle pinete infinite;

Lo vedi quel vecchio? Se ne sta a contare i giorni senza dire una parola è rimasto solo nella giungla, non ha telefoni e gli rimangono solo i ricordi di quando da giovane viaggiava veloce. Veloce come quel bambino che sfreccia in bicicletta, incurante del pericolo, cade, si rialza, cade, si rialza, piange, si diverte, e ricomincia.

Il bambino diventa un ragazzo si guarda allo specchio vede i segni sulla faccia, le mani tagliate, la barba che copre in parte il suo viso, un uomo ora, in men che non si dica, ieri giocava per quelle campagne, oggi gioca a sopravvivere. Si ricorda da dove arriva, ma non sa ancora bene dove vuole andare, nel caos dei non legami si lega a se stesso per non rimanere solo, cresce, cresce, cresce, guarda altrove verso quegli orizzonti scrutati dai coraggiosi e dagli audaci, non ha paura, perchè è libero dopo una vita in catene: invisibili, ma molto forti. Le ha spezzate con la forza delle idee, con il desiderio di vincere, con la consapevolezza dei suoi mezzi.

Prende in mano un vecchio album, ci sono foto della sua infanzia attorno ad un tavolo con tutti quegli amici, qualcuno è rimasto altri non ci sono più, il sorriso è lo stesso i sogni sono cambiati, non è diventato un architetto, un astronauta, un pompiere. Un’altra foto ancora immortala la sua prima comunione con tutti quei parenti accanto, alcuni ci sono ancora altri no. I suoi genitori hanno qualche capello bianco ora, ma lo sguardo è lo stesso, quello di un padre e di una madre venuti da lontano per mettere su famiglia mentre fuori pioveva ed il cielo era pieno di nubi. Ma non si sono mai arresi, mai. C’è una foto in cui da bambino gioca con il suo vicino di casa marocchino, giocano a calcio assieme: Italia – Marocco, andata e ritorno davanti alle rispettive case e mai nessuno si scandalizzava. Si sta chiedendo che fine abbia fatto quel ragazzo cosi simpatico, Majhid si chiama. Ai suoi compleanni invitava lui ed anche i suoi fratelli in mezzo agli amici italiani e mai nessuno si scandalizzava. E poi ci sono le foto della sua squadra, i canestri sembrano altissimi e la palla rimbalza come rimbalzavano le cotte per le ragazze all’epoca: incontrollabili. Di quella squadra qualcuno c’è ancora, altri non ci sono più, qualcuno gioca ancora, altri hanno smesso. La passione in tutti è rimasta però. Poi c’è una foto dove sono presenti tutti gli amici festaioli, quelli con cui andava a ballare nelle prime esperienze alcoliche, occhi vitrei e tanti, tanti, sogni. Le prime feste organizzate, i primi impegni sociali, i primi litigi, le prime esperienze sessuali, i primi insulti, le prime delusioni. Sfoglia quelle foto e ritrova quella ragazza che gli aveva rubato il cuore, ora è lontana persa chissà dove, ma ha il grande merito di avergli fatto capire che per trovare il meglio c’è da scavare, scavare parecchio. Ci sono le vecchie lettere, le parole scritte che rimarranno per sempre, esperienze che lo hanno fatto crescere e diventare ciò che è ora. Guarda sorridendo quei vecchi ricordi di un’adolescenza passata, di forti amicizie, di forti legami, dove tutto sembrava indistruttibile, guarda senza rimpiangere nulla dedicando un pensiero a chi ha avuto sempre una buona parola per lui, persone che ora sono sparse qua è là, ma se le ricorda tutte. Si sofferma sulla foto insieme ai suoi nonni, che ora riposano in pace, ed una lacrima gli ricorda che nonostante le distanze, ci sono sempre stati. Foto di ferragosti passati in spiaggia, o su vecchi trattori un pò arrugginiti. Che belli i vecchi album, quando gettano le basi per i nuovi sogni.

Ogni tanto si guarda allo specchio, gli occhi sono gli stessi ma il colore è più scuro, il sorriso è pressoché identico tranne per la frequenza con cui compare. La testa pesa, i pensieri sono molti di più, la voglia di essere utile aumenta, forse è il suo modo di redimersi dagli errori commessi. Ma infondo è felice, ha iniziato ora a selezionare le persone seguendo un solo requisito banale ma importante: il cuore. Sono rimasti i legami veri, i valori, e quella strana idea non conformista, libera e indipendente che continua a dargli forza, mentre tutto il resto se l’è portato via il vento insieme alle nuvole che i suoi genitori incontrarono trent’anni fa.

Sfoglia un nuovo album, completamente vuoto, cosa ci metterà dentro? Storie di tutti i giorni e come sempre, camminerà per la sua strada, senza mai arrendersi.

Vecchi album, nuovi sogni.

daniele gareri

 

 

 

 

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