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Ciao caro amico

Te ne sei andato di lunedì pomeriggio che in fondo, è un giorno proprio noioso.

Ci siamo salutati sabato e, tra le solite frasi di circostanza che si dicono in questi casi, eri consapevole di ciò che stava per accadere. Ho pensato tutto il fine settimana proprio a questo: come ci si sente a sapere che fra poco la morte verrà a prenderti e affrontarla in modo così lucido. Ci siamo commossi in tre sabato: tre uomini che hanno condiviso per un po’ di tempo la bellezza della vita. Io e Marcello da te abbiamo imparato molto. Ci hai dato preziosi consigli, ma anche sonore strigliate, ed hai fatto bene. Ci hai messo in guardia dall’ipocrisia di un mondo che ti assapora, ti mastica e poi ti sputa alla velocità della luce. Ci hai ricordato quanto sia importante il bene comune, il rispetto per il prossimo e soprattutto, il non arrendersi mai.

Perché personalmente quello che mi lasci è l’idea di come fino ad 84 anni si possa continuare a credere in un mondo migliore, con lucidità e concretezza. Eri un’idealista sì, ma con i piedi per terra. Uno di quelli che se non era d’accordo aveva comunque un’alternativa; di una cultura sopraffina. Conserverò per sempre gli scritti che mi hai donato. A proposito di questo, hai voluto in copia cartacea tutti i miei pensieri di questo blog ed alcuni ti sono piaciuti tanto. Ne sarò sempre orgoglioso. Avevamo passioni in comune che ci permettevano di confrontarci in bei discorsi: libri, politica, viaggi. Ti ascoltavo volentieri quando mi raccontavi dei tuoi inverni in montagna, ed anche quando da piccolo cercavi di sopravvivere alla fame in tempi di guerra.

Discorsi diversi raccontati sempre con il sorriso sulle labbra.

Spesso il tuo pensiero era più attuale del mio ed ho capito finalmente il significato della parola “progressista”. Eri un progressista vero. E questa caro Gianni, credo sia una virtù molto importante oggi. Mi mancherà vederti sotto al portico con il giornale ed un libro, la sciarpa colorata ed il cappotto cucito a mano. Mi mancheranno le nostre strette di mano, gli incoraggiamenti che mi davi sul continuare a scrivere, e le battute sulle belle donne.

Ma oggi sono triste. Sono triste perché il tempo passa e si porta via la tua generazione, una generazione da cui continuiamo a non imparare nulla.

Ti ricorderemo per sempre Gianni, un saluto discreto ma deciso. Come te. 

 

Daniele Gareri

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Comments (

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  1. cristianagentilephoto

    Concordo, il tempo si sta portando via una generazione dai cui potremmo imparare ad essere persone migliori… avvilente crisi di valori

    "Mi piace"

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